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Stramilano

Stramilano

Ecco, come promesso, in anteprima il monologo che reciterò questa sera a Zelig:

L'ho fatta. Non una maratona qualsiasi. No. La stramilano. La prima. 1971. Me lo sconsigliavano tutti: "Non hai il fisico", dicevano. "Conta la volontà", rispondevo. Ricordo la partenza. Ero il numero 610. Una sensazione stupenda. Uomini, donne, bambini che nemmeno si conoscevano... tutti insieme, uniti per una marcia non competitiva. "Non importa quando arrivi, basta arrivare", ci ripetevamo l'un l'altro.

Eravamo in 4508. Quattromilacinquecentosette scattarono alla partenza come cani inseguiti da una lepre. "Allora volete la guerra" pensai, e mi misi al loro inseguimento. Corsi, spinsi, calpestai. Al quarto chilometro ero già nono. Davanti a me c’erano soolo due del Kenia, un marocchino, tre senegalesi. E due di Bergamo. Ma potevo considerarmi terzo, visto che gli africani correvano solo perché pensavano di essere inseguiti dai due di Bergamo.

Non ero messo male. Fu il rifornimento a fregarmi. Mi diedero un limone, dei sali minerali e dell’aceto. Quando io avevo ordinato pizzoccheri in salsa di noci, brasato, frutta, amaro, dolce, caffè e un tavolimo all'ombra. Litigai con Il maître (che si faceva chiamare 'comissario di corsa') fu irremovibile. Ripresi a correre. "Non hai il fisico". "Sei uno zero!". Queste parole mi risuonavano in testa quasi a scandire il ritmo della corsa.

Mi guardai intorno. Nessuno ce l'aveva. ‘Sto fisico. Gli atleti, quelli veri, magri e muscolosi erano scattati avanti, a combattere la loro battaglia. Di fianco a me erano rimaste solo pance, grasso, sudore. Non bello a vedersi. E difatti chiusi gli occhi. E corsi, corsi, corsi. Mi fermò una voce fredda che mi diceva: "Niente da dichiarare?". “Si!” Stavo già per rispondere: "Sì, è stata dura, ma ce l'ho fatta anch’io..." quando aggiunse: "Favorisca il passaporto". Era un doganiere svizzero. “Favorisca il passaporto, vossia”... della Svizzera del sud. “Senti, fai poco lo spiritoso e guardati: Sei Uno Zero!” Si sfiorò l’incidente diplomatico.

Ecco. Se alla prossima edizione della Stramilano vedrete qualcuno dalle parti di viale Tibaldi seduto a un tavolino all'ombra che, mangiando pizzoccheri in salsa di noci, (brasato, frutta amaro dolce caffè e uno sgroppino molta vodka e poco, anzi pochissimo limone) vi grida: "Non hai il fisico. Sei uno zero"... quello, sono io.

Le infinite sorprese dell'amore

Le infinite sorprese dell'amore
Ricevo da Pietro questa sua vignetta che volentieri pubblico, insieme al sito dove potrete trovarne altre: www.unavignetta.splinder.com

Per la cronaca, ieri abbiamo registrato la seconda puntata di Zelig... mi sembra addirittura meglio della prima!

Ps. Presto vi darò qualche anticipazione.

Spettatori...

Spettatori...
Finalmente ci siamo, tra poche ore andrà in onda la prima puntata di Zelig 2007. Poi mi farete sapere, come sempre a modo vostro e assolutamente sincero, se vi è piaciuta.

Noi (che l'abbiamo già registrata) ne siamo enusiasti. Ma non voglio anticiparvi niente. Anzi, sì, vi voglio regalare in anteprima il testo del monologo che (colo solito grandissimo apporto di Roy Paci e della sua band, gli Aretuska) reciterò questa sera... e comunque, buona visione!

Dal 1975 in Italia esiste una ricerca costantemente aggiornata sul nostro comportamento. Si chiama Sinottica ed è fatta da Eurisko.
C'è scritto tutto. Tutti  analizzati, censiti, definiti, catalogati, schedati. Non ci sono più divisioni per ideologie, classi sociali, aree demografiche. Siamo catalogati in base ai nostri consumi ...
Ci siamo tutti. Hanno diviso noi italiani in quattordici categorie.
Per le categorie top hanno trovato nomi altisonanti come arrivati, raffinate e delfini (che sarebbero i ragazzi rampanti, che mangiano hamburgers, che vivono nei grandi centri del nord-ovest. Nel nord-est non ci sono delfini, solo mucillagine). Per le categorie più sfigate hanno trovato dei nomi assurdi: accorti, appartate, esecutori.
In mezzo ci sono gli spettatori, che – attenzione - non siete voi che guardate la tele o andate al cinema, ma secondo questa ricerca, sarebbero gli “spettatori della vita”, quelli che stanno alla finestra dietro la tendina e osservano, commentano, annuiscono, approvano…

Questi “spettatori”, dice l’Eursiko, sono quelli  che se prendono un charter, quando atterrano... applaudono.
Che si svenano per comprarsi l’ipod. E quando ce l’hanno ci mettono dentro tutto Michele Zarrillo.

Che non giocano a golf alle Seychelles, al massimo giocano a minigolf. A Rimini.
Che sono convinti che Mughini ci creda davvero. Che Maurizio Mosca sia davvero così (e lì hanno ragione).

Gli spettatori... che prendono solo i quotidiani gratuiti. In metropolitana.
E poi vanno a casa... e ci puliscono i vetri. Perchè i vetri vengono bene solo con la carta di giornale...

Sono quelli che fanno la pipì lungo l’autostrada con le doppie frecce.
E quelle poche volte che la fanno all’autogrill non tirano l’acqua.
Non perchè siano sporchi ma perché non trovano il pulsante... 
Gli spettatori, che non sanno cosa sia una cellula fotoelettrica.

Gli spettatori sono quelli che comprano Sky con 288 canali e poi guardano solo il Milan.
Che tengono alla juve anche se sono di Catanzaro 

Gli “spettatori”... che i neri li chiamano ancora negri.
Che le Pari opportunità credono sia un gruppo musicale.
Che i gay li chiamano culi, e poi però quando fregano qualcuno dicono felici: “L’ho inculato!”

Gli spettatori... che quando c’è Sanremo votano. Albano però. Così. A prescindere...

Che si fanno le verande abusive in alluminio. E fateli, gli abusivi, ma con gusto, come i delfini, gli arrivati, le raffinate... in “Vetrocemento”...

Gli spettatori, che mettono le pattine in casa e poi fanno cagare i cani sui marciapiedi.
Che comprano i nanetti da mettere nel giardino della villa al mare... e poi fanno il mutuo per comprarsi la villa al mare. altrimenti dove li mettono sti cacchio di nanetti!

Gli spettatori, che si rovinano ai videogiochi
Che non vincono al superenalotto.
E che se vincono diventano i peggiori stronzi.

Che non comanderanno mai. Che non andranno mai in galera per un qualsiasi affare telecom... al massimo per non aver pagato la bolletta, della telecom.

Insomma, questo spettatore è l’uomo medio,
colui che ha negato per secoli che la terra girasse
che ha creduto che le streghe esistessero davvero
che pensa che il suo dio sia migliore degli altri...
Questo è “lo spettatore”, su questo non ho dubbi. Anzi un dubbio mi sta venendo... e se quello spettatore fossi io?

Ci siamo!

Ci siamo!
Ho appena mangiato un petto di pollo alla griglia e mi appresto ad andare a registrare la prima puntata di questa nuova edizione di Zelig!

Vi dico solo qualche nome dei compagni di avventura che incontrerò tra qualche minuto (oltre ovviamente a Vanessa e Roy):
il "filippino" Marzocca, Della Noce, Checco Zalone, Anna Maria Barbera, Franco Neri, Gioele Dix, Giobbe Covatta, Enrico Brignano, Paolo Migone, Katia e Valeria, Leonardo Manera e Claudia Penoni col loro "Cinema polacco", Niba, Cevoli, Raul, Kalabrugovich... non vedo l'ora!

ps. alcuni di voi mi chiedono cosa penso del v-day e del movimento che sta mettendo in piedi il collega Beppe Grillo.
Prometto che presto vi dirò cosa ne penso, intanto mi sembra interessante quello che ha scritto Igor di di Torino.