La cena delle beffe
30 gennaio 2007
Cari amici del blog, oggi ho iniziato le riprese di una nuova serie di spot per Pagine Gialle e alla regia, dopo i successi americani, è tornato Gabriele Muccino.
E' stato un piacere ritrovarlo motivato come sempre e per niente "divo".
Uno di questi giorni vi posterò qualche immagine dei nuovi film in anteprima...
Voglio anche rispondere a Riccardo di Terni che mi chiede spiegazioni su una notizia riportata oggi da alcuni quotidiani:
"Semmai proprio non si rassegna (Berlusconi) al pensiero che metà degli italiani continui a votare a sinistra per "ignoranza". "L'altro giorno alla cena dei telegatti, al mio tavolo c'era un artista tv di sinistra", racconta, riferendosi a Claudio Bisio, "che non mi ha saputo fornire nessuna ragione del motivo per cui vota così"
A quella domanda, che effettivamente mi ha posto durante una cena a margine della serata dei Telegatti in cui la povera Vanessa Incontrada ed io non eravamo sicuramente nel massimo del nostro agio, io ho semplicemente risposto citando una sua frase pronunciata durante l’ultima campagna elettorale che suonava più o meno così (vado a memoria):
“La sinistra pretende che il figlio di un operaio abbia le stesse possibilità del figlio di un dottore"
Ebbene sì, gli ho detto, io vorrei proprio quello. Che tutti avessero le stesse possibilità. E se ciò vuol dire essere di sinistra allora io sono davvero, irrimediabilmente, di sinistra.
Poi ho cercato di trovare dei punti di contatto.
E, partendo ad esempio dai diritti civili, gli ho ricordato che il mio primo impegno di sinistra, nel lontano 1974, è stata la campagna referendaria a favore del divorzio contro l’asse Fanfani-Almirante (Dc-Msi) che lui stesso ha ammesso di apprezzare.
E venendo all’attualità, gli ho ricordato altre battaglie civili che potrebbero vederci uniti, ad esempio il recente dibattito sulle coppie di fatto, sui Pacs, gli ho detto che in quel caso non si tratta neanche di sinistra e destra, ma di battaglie di libertà, di civiltà.
Berlusconi, dandomi ragione, ha detto che la scelta giusta è infatti quella che ha fatto lui, dando la libertà di voto agli elettori del suo partito. E a domanda precisa “Ma lei, presidente, cosa voterà?” ha risposto: “Io voterò a favore”.
Questo è il sunto della (peraltro breve) parte seria della chiacchierata durante la cena di Roma. Poi ci sono state tante barzellette raccontate da Berlusconi con la perizia e la sagacia che tutti gli riconoscono in questo campo.
E' stato un piacere ritrovarlo motivato come sempre e per niente "divo".
Uno di questi giorni vi posterò qualche immagine dei nuovi film in anteprima...
Voglio anche rispondere a Riccardo di Terni che mi chiede spiegazioni su una notizia riportata oggi da alcuni quotidiani:
"Semmai proprio non si rassegna (Berlusconi) al pensiero che metà degli italiani continui a votare a sinistra per "ignoranza". "L'altro giorno alla cena dei telegatti, al mio tavolo c'era un artista tv di sinistra", racconta, riferendosi a Claudio Bisio, "che non mi ha saputo fornire nessuna ragione del motivo per cui vota così"
A quella domanda, che effettivamente mi ha posto durante una cena a margine della serata dei Telegatti in cui la povera Vanessa Incontrada ed io non eravamo sicuramente nel massimo del nostro agio, io ho semplicemente risposto citando una sua frase pronunciata durante l’ultima campagna elettorale che suonava più o meno così (vado a memoria):
“La sinistra pretende che il figlio di un operaio abbia le stesse possibilità del figlio di un dottore"
Ebbene sì, gli ho detto, io vorrei proprio quello. Che tutti avessero le stesse possibilità. E se ciò vuol dire essere di sinistra allora io sono davvero, irrimediabilmente, di sinistra.
Poi ho cercato di trovare dei punti di contatto.
E, partendo ad esempio dai diritti civili, gli ho ricordato che il mio primo impegno di sinistra, nel lontano 1974, è stata la campagna referendaria a favore del divorzio contro l’asse Fanfani-Almirante (Dc-Msi) che lui stesso ha ammesso di apprezzare.
E venendo all’attualità, gli ho ricordato altre battaglie civili che potrebbero vederci uniti, ad esempio il recente dibattito sulle coppie di fatto, sui Pacs, gli ho detto che in quel caso non si tratta neanche di sinistra e destra, ma di battaglie di libertà, di civiltà.
Berlusconi, dandomi ragione, ha detto che la scelta giusta è infatti quella che ha fatto lui, dando la libertà di voto agli elettori del suo partito. E a domanda precisa “Ma lei, presidente, cosa voterà?” ha risposto: “Io voterò a favore”.
Questo è il sunto della (peraltro breve) parte seria della chiacchierata durante la cena di Roma. Poi ci sono state tante barzellette raccontate da Berlusconi con la perizia e la sagacia che tutti gli riconoscono in questo campo.