Spettatori...
28 settembre 2007
Finalmente ci siamo, tra poche ore andrà in onda la prima puntata di Zelig 2007. Poi mi farete sapere, come sempre a modo vostro e assolutamente sincero, se vi è piaciuta.
Noi (che l'abbiamo già registrata) ne siamo enusiasti. Ma non voglio anticiparvi niente. Anzi, sì, vi voglio regalare in anteprima il testo del monologo che (colo solito grandissimo apporto di Roy Paci e della sua band, gli Aretuska) reciterò questa sera... e comunque, buona visione!
Dal 1975 in Italia esiste una ricerca costantemente aggiornata sul nostro comportamento. Si chiama Sinottica ed è fatta da Eurisko.
C'è scritto tutto. Tutti analizzati, censiti, definiti, catalogati, schedati. Non ci sono più divisioni per ideologie, classi sociali, aree demografiche. Siamo catalogati in base ai nostri consumi ...
Ci siamo tutti. Hanno diviso noi italiani in quattordici categorie.
Per le categorie top hanno trovato nomi altisonanti come arrivati, raffinate e delfini (che sarebbero i ragazzi rampanti, che mangiano hamburgers, che vivono nei grandi centri del nord-ovest. Nel nord-est non ci sono delfini, solo mucillagine). Per le categorie più sfigate hanno trovato dei nomi assurdi: accorti, appartate, esecutori.
In mezzo ci sono gli spettatori, che – attenzione - non siete voi che guardate la tele o andate al cinema, ma secondo questa ricerca, sarebbero gli “spettatori della vita”, quelli che stanno alla finestra dietro la tendina e osservano, commentano, annuiscono, approvano…
Questi “spettatori”, dice l’Eursiko, sono quelli che se prendono un charter, quando atterrano... applaudono.
Che si svenano per comprarsi l’ipod. E quando ce l’hanno ci mettono dentro tutto Michele Zarrillo.
Che non giocano a golf alle Seychelles, al massimo giocano a minigolf. A Rimini.
Che sono convinti che Mughini ci creda davvero. Che Maurizio Mosca sia davvero così (e lì hanno ragione).
Gli spettatori... che prendono solo i quotidiani gratuiti. In metropolitana.
E poi vanno a casa... e ci puliscono i vetri. Perchè i vetri vengono bene solo con la carta di giornale...
Sono quelli che fanno la pipì lungo l’autostrada con le doppie frecce.
E quelle poche volte che la fanno all’autogrill non tirano l’acqua.
Non perchè siano sporchi ma perché non trovano il pulsante...
Gli spettatori, che non sanno cosa sia una cellula fotoelettrica.
Gli spettatori sono quelli che comprano Sky con 288 canali e poi guardano solo il Milan.
Che tengono alla juve anche se sono di Catanzaro
Gli “spettatori”... che i neri li chiamano ancora negri.
Che le Pari opportunità credono sia un gruppo musicale.
Che i gay li chiamano culi, e poi però quando fregano qualcuno dicono felici: “L’ho inculato!”
Gli spettatori... che quando c’è Sanremo votano. Albano però. Così. A prescindere...
Che si fanno le verande abusive in alluminio. E fateli, gli abusivi, ma con gusto, come i delfini, gli arrivati, le raffinate... in “Vetrocemento”...
Gli spettatori, che mettono le pattine in casa e poi fanno cagare i cani sui marciapiedi.
Che comprano i nanetti da mettere nel giardino della villa al mare... e poi fanno il mutuo per comprarsi la villa al mare. altrimenti dove li mettono sti cacchio di nanetti!
Gli spettatori, che si rovinano ai videogiochi
Che non vincono al superenalotto.
E che se vincono diventano i peggiori stronzi.
Che non comanderanno mai. Che non andranno mai in galera per un qualsiasi affare telecom... al massimo per non aver pagato la bolletta, della telecom.
Insomma, questo spettatore è l’uomo medio,
colui che ha negato per secoli che la terra girasse
che ha creduto che le streghe esistessero davvero
che pensa che il suo dio sia migliore degli altri...
Questo è “lo spettatore”, su questo non ho dubbi. Anzi un dubbio mi sta venendo... e se quello spettatore fossi io?
Noi (che l'abbiamo già registrata) ne siamo enusiasti. Ma non voglio anticiparvi niente. Anzi, sì, vi voglio regalare in anteprima il testo del monologo che (colo solito grandissimo apporto di Roy Paci e della sua band, gli Aretuska) reciterò questa sera... e comunque, buona visione!
Dal 1975 in Italia esiste una ricerca costantemente aggiornata sul nostro comportamento. Si chiama Sinottica ed è fatta da Eurisko.
C'è scritto tutto. Tutti analizzati, censiti, definiti, catalogati, schedati. Non ci sono più divisioni per ideologie, classi sociali, aree demografiche. Siamo catalogati in base ai nostri consumi ...
Ci siamo tutti. Hanno diviso noi italiani in quattordici categorie.
Per le categorie top hanno trovato nomi altisonanti come arrivati, raffinate e delfini (che sarebbero i ragazzi rampanti, che mangiano hamburgers, che vivono nei grandi centri del nord-ovest. Nel nord-est non ci sono delfini, solo mucillagine). Per le categorie più sfigate hanno trovato dei nomi assurdi: accorti, appartate, esecutori.
In mezzo ci sono gli spettatori, che – attenzione - non siete voi che guardate la tele o andate al cinema, ma secondo questa ricerca, sarebbero gli “spettatori della vita”, quelli che stanno alla finestra dietro la tendina e osservano, commentano, annuiscono, approvano…
Questi “spettatori”, dice l’Eursiko, sono quelli che se prendono un charter, quando atterrano... applaudono.
Che si svenano per comprarsi l’ipod. E quando ce l’hanno ci mettono dentro tutto Michele Zarrillo.
Che non giocano a golf alle Seychelles, al massimo giocano a minigolf. A Rimini.
Che sono convinti che Mughini ci creda davvero. Che Maurizio Mosca sia davvero così (e lì hanno ragione).
Gli spettatori... che prendono solo i quotidiani gratuiti. In metropolitana.
E poi vanno a casa... e ci puliscono i vetri. Perchè i vetri vengono bene solo con la carta di giornale...
Sono quelli che fanno la pipì lungo l’autostrada con le doppie frecce.
E quelle poche volte che la fanno all’autogrill non tirano l’acqua.
Non perchè siano sporchi ma perché non trovano il pulsante...
Gli spettatori, che non sanno cosa sia una cellula fotoelettrica.
Gli spettatori sono quelli che comprano Sky con 288 canali e poi guardano solo il Milan.
Che tengono alla juve anche se sono di Catanzaro
Gli “spettatori”... che i neri li chiamano ancora negri.
Che le Pari opportunità credono sia un gruppo musicale.
Che i gay li chiamano culi, e poi però quando fregano qualcuno dicono felici: “L’ho inculato!”
Gli spettatori... che quando c’è Sanremo votano. Albano però. Così. A prescindere...
Che si fanno le verande abusive in alluminio. E fateli, gli abusivi, ma con gusto, come i delfini, gli arrivati, le raffinate... in “Vetrocemento”...
Gli spettatori, che mettono le pattine in casa e poi fanno cagare i cani sui marciapiedi.
Che comprano i nanetti da mettere nel giardino della villa al mare... e poi fanno il mutuo per comprarsi la villa al mare. altrimenti dove li mettono sti cacchio di nanetti!
Gli spettatori, che si rovinano ai videogiochi
Che non vincono al superenalotto.
E che se vincono diventano i peggiori stronzi.
Che non comanderanno mai. Che non andranno mai in galera per un qualsiasi affare telecom... al massimo per non aver pagato la bolletta, della telecom.
Insomma, questo spettatore è l’uomo medio,
colui che ha negato per secoli che la terra girasse
che ha creduto che le streghe esistessero davvero
che pensa che il suo dio sia migliore degli altri...
Questo è “lo spettatore”, su questo non ho dubbi. Anzi un dubbio mi sta venendo... e se quello spettatore fossi io?