Continua il diario fotografico dal set del film dal titolo provvisorissimo "Si può fare".

In questa bella foto scattata a loro insaputa dal bravo Iannone, vediamo sulla destra il regista Giulio Manfredonia con una espressione stile "callifugo ciccarelli" (i più giovani probabilmente non sanno neppure di cosa stia parlando), mentre a scrutare le nuvole nell'attesa che scompaiano o rimangano in modo stabile (il terrore quando si gira una scena in esterni è la variabilità della luce) l'esimio direttore della fotografia Roberto Forza... pensate se avesse chiamato sua figlia Italia, o Roma, o  peggio ancora Inter... Beh, si vede che lontano da Zelig il mio umorismo è alquanto arrugginito.

Ricevo questa foto con il commento (agghiacciante) che quelli nell'immagine sarebbero soldati cinesi in procinto di vestirsi da monaci buddisti per provocare incidenti e favorire così la reazione dell'esercito regolare cinese.

Io diffido sempre dalle immagini sapendo quanto si possano manipolare... tuttavia mi sembrava il caso di far girare questa foto con il beneficio del dubbio, ma anche con la doverosa allerta e indignazione di tutti nel caso fosse vero quello che mi è stato scritto.

Con un pizzico di orrore (pensando anche alle prossime olimpiadi che faranno ufficialmente entrare questa Cina nel novero delle potenze non solo economiche, ma anche culturali, mondiali.

Ancora immagini dal set.

Qui sono con Marco Belluzzi, lo scenografo, e Mirko Sala, l'arredatore...
In mano hanno due listelli di legno, di quelli che si usano per fare i parquet...

Che c'entri qualcosa con la storia del film?

Mi è stata inviata questa vignetta che forse non ho neppure capito del tutto, ma mi ha fatto ridere...