Primo maggio 2006
2 maggio 2006
Viva l’Italia dei luoghi comuni
Il mare la pizza il sole e i profumi
Viva l’Italia dei monti e dei porti
Che ha mille ragioni ma forse più torti
E se glielo ricordi ci rimane un po’ male
Viva l’Italia che è fatta a stivale
Col tacco la punta e perfino la suola
(E a volte si prende a calci da sola)
Viva l’Italia circondata dal mare
Che però non si arrende e va ancora a votare
Viva l’Italia che fuori è di destra ma dentro è di centro
E la sinistra?
Eh, la sinistra qualcuno ci dice
che è un qualchecosa di poco moderno
Ma intanto è al governo!
Viva l’Italia che studia, speriamo,
per diventare un paese normale
dove chi vince non si va a vendicare
dove chi perde non manda a cagare
E allora viva l’Italia spaccata a metà
Viva l’Italia che sta di là
Ma soprattutto viva l’Italia che sta di qua
Viva l’Italia con la testa nel futuro
Ma i piedi appoggiati saldamente alla storia
E tra la testa e i piedi viva l’Italia che in mezzo fa baldoria
Viva l’Italia che sa protestare e che non supplica
Viva l’Italia della scuola pubblica
Viva l’Italia che ci ha ospitati
Viva l’Italia dei sindacati
Dunque viva l’Italia dei lavoratori
E di voi giovani che sarete i lavoratori di domani
Viva l’Italia dei laureati
E di voi giovani che sarete i laureati di domani
Viva l’Italia dei disoccupati
E di voi giovani … che non c’è neanche bisogno di aspettare domani
Viva l’Italia che era un paese di santi poeti e navigatori
E sta diventando un paese di sarti divieti e speculatori
Come dire che da Pietro, Petrarca e Vespucci
Siam passati a Cavalli, Borghezio e Ricucci
Viva l’ Italia che sa che per esportare la democrazia
Non c’è bisogno dell’artiglieria
Viva l’Italia che ritira le truppe
Perché la guerra fa orrore e bisogna andar via
Ma viva l’Italia che non si scorda dei ragazzi di Nassiria
Viva l’Italia delle case del popolo e dei sagrati
Viva l’Italia del voto agli emigrati
Insomma viva l’Italia di Mirko Tremaglia
Tre: numero magico che vale più di cento
Al tre metà di voi dovrebbe fare un monumento
Pensate: Berlusconi l’uomo delle tre televisioni
Sconfitto grazie non a Prodi ma ai magnifici tre:
Tremaglia, Tremonti, Trezeguet
Insomma Viva l’Italia per tre
Viva l’Italia del coraggio
Viva l’Italia del Primo Maggio.
Il mare la pizza il sole e i profumi
Viva l’Italia dei monti e dei porti
Che ha mille ragioni ma forse più torti
E se glielo ricordi ci rimane un po’ male
Viva l’Italia che è fatta a stivale
Col tacco la punta e perfino la suola
(E a volte si prende a calci da sola)
Viva l’Italia circondata dal mare
Che però non si arrende e va ancora a votare
Viva l’Italia che fuori è di destra ma dentro è di centro
E la sinistra?
Eh, la sinistra qualcuno ci dice
che è un qualchecosa di poco moderno
Ma intanto è al governo!
Viva l’Italia che studia, speriamo,
per diventare un paese normale
dove chi vince non si va a vendicare
dove chi perde non manda a cagare
E allora viva l’Italia spaccata a metà
Viva l’Italia che sta di là
Ma soprattutto viva l’Italia che sta di qua
Viva l’Italia con la testa nel futuro
Ma i piedi appoggiati saldamente alla storia
E tra la testa e i piedi viva l’Italia che in mezzo fa baldoria
Viva l’Italia che sa protestare e che non supplica
Viva l’Italia della scuola pubblica
Viva l’Italia che ci ha ospitati
Viva l’Italia dei sindacati
Dunque viva l’Italia dei lavoratori
E di voi giovani che sarete i lavoratori di domani
Viva l’Italia dei laureati
E di voi giovani che sarete i laureati di domani
Viva l’Italia dei disoccupati
E di voi giovani … che non c’è neanche bisogno di aspettare domani
Viva l’Italia che era un paese di santi poeti e navigatori
E sta diventando un paese di sarti divieti e speculatori
Come dire che da Pietro, Petrarca e Vespucci
Siam passati a Cavalli, Borghezio e Ricucci
Viva l’ Italia che sa che per esportare la democrazia
Non c’è bisogno dell’artiglieria
Viva l’Italia che ritira le truppe
Perché la guerra fa orrore e bisogna andar via
Ma viva l’Italia che non si scorda dei ragazzi di Nassiria
Viva l’Italia delle case del popolo e dei sagrati
Viva l’Italia del voto agli emigrati
Insomma viva l’Italia di Mirko Tremaglia
Tre: numero magico che vale più di cento
Al tre metà di voi dovrebbe fare un monumento
Pensate: Berlusconi l’uomo delle tre televisioni
Sconfitto grazie non a Prodi ma ai magnifici tre:
Tremaglia, Tremonti, Trezeguet
Insomma Viva l’Italia per tre
Viva l’Italia del coraggio
Viva l’Italia del Primo Maggio.