Il blog

George and me

George and me
Ho trovato su un sito (di repubblica mi pare) questa foto del presidente alla consegna dei premi De Sica.
Non saprete mai cosa mi ha detto...

In compenso tutti sanno, ahimé, cosa ha detto il giorno dopo Sandro Bondi.

In un articolo al "Foglio" ha definito gli attori italiani, ma anche i registi, gli autori, gli scenografi, i produttori, degli accattoni, solo perché Giovanna Mezzogiorno a nome dei premiati nel cinema e Massimo Ranieri a nome dei premiati nel teatro hanno ricordato alle autorità presenti (quindi in primis al ministro dei beni culturali e dello spettacolo) che teatro e cinema in un paese civile non possono vivere senza aiuti pubblici, e che a tutt'oggi (nove novembre) la commissione non aveva ancora stabilito quanti fondi sarebbero andati ad ogni realtà per l'anno 2009...

Avere un ministro della cultura che definisce accattoni gli attori è come avere un ministro del lavoro che definisce fannulloni gli operai, un ministro del tesoro che definisce usuraie le banche, un ministro dell'istruzione che definisce asini gli studenti...

I love chocolate

I love chocolate
Sono stato un pochino assente dal blog (mi sono preso qualche giorno di vacanza dopo la fine delle riprese di "Benvenuti al sud").

Ho già iniziato le prove di Zelig 2010 che anfrà in onda a partire dal 15 Gennaio, ma avremo modo di parlarne meglio più avanti...

Nel frattempo mi mandano questa foto (che non avevo mai visto) tratta dal film "Ex" perché vorrebbero pubblicarla in un libro che parla di cinema e cucina.

Beh, intanto mi è sembrata molto bella, mi ha fatto ricordare quell'ottimo film e ho deciso quindi di pubblicarla.

Sullo sfondo un po' sfocata (peccato!) c'è Giorgia Wurt, mia amante in quel film, che presto vedremo nel ruolo di Cicciolina nel film per Sky dedicato a Moana (o è già andato in onda?).

Effetti speciali

Effetti speciali
Stiamo per ultimare le riprese di "Benvenuti al sud".
Abbandonato il vero Sud, ora siamo dalle parti di Roma per girare gli "interni" e alcune situazioni che dovrebbero essere sud, ma che sud non sono.
Come la stazione che si vede nella foto, che dovrebbe essere la stazioncina di Castellabate (nella realtà Castellabate non ha alcuna stazione essendo un paesino arroccato su un'altura, la più vicina stazione è quella di Agropoli) ma che in effetti è la stazione di Capranica, dalle parti di Viterbo, ma tant'è. Magia del cinema che ricostruisce anche la geografia e la topografia... e tante altre cose.

Nella foto si vede in primo piano il mitico operatore Ivan Casalgrande che si è inventato l'accrocchio che vedete: a sottolineare il mio stato d'animo ansioso e preoccupato (sto aspettando mia moglie che scoprirà la mia menzogna... e non vi dico di più) mi zoomerà all'indietro mentre un paio di macchinisti mi porteranno in avanti lungo quel carrello che vedete. Risultato, il primo piano rimane immutato mentre tutto il fondo cambia profondità. Uno spettacolo.
Io sapevo che quest'operazione si faceva muovendo la macchina da presa lungo il carrello... ma tant'è.
Non ho ancora capito se l'idea di muovermi sia dell'operatore o del direttore della fotografia Primo Carnera o del regista Luca Miniero. E forse non lo saprò mai.
Forse ero su scherzi a parte e per una mattinata intera mi hanno trastullato avanti e indietro lungo quel carrello divertendosi tutti tranne me... mah.

Cianceotti

Cianceotti
Leggo da Wikipedia alla voce Vito Ciancimino:



Vito Calogero Ciancimino
(Corleone, 2 aprile 1924 – Roma, 19 novembre 2002) è stato un politico e criminale italiano, appartenente alla Democrazia Cristiana e facente parte di Cosa Nostra.
Figlio di un barbiere di Corleone, si diplomò ragioniere nel 1943 e ricoprì, nella città di Palermo, la carica di assessore comunale ai lavori pubblici dal 1959 al 1964. In questo periodo egli non si oppose al cosiddetto "Sacco di Palermo".
Eletto sindaco di Palermo per la Democrazia Cristiana nel 1970, era insieme al suo predecessore Salvo Lima, il leader siciliano della corrente politica "Primavera", guidata a livello nazionale da Giulio Andreotti.
Durante gli anni della speculazione edilizia palermitana, sotto il sindaco Ciancimino, venne emesso il numero record di licenze edilizie, gestite dalla mafia di Corleone ma che risultavano intestate invece a tre persone nullatenenti (cosiddetti prestanome).
Nel 1984 il pentito Tommaso Buscetta lo definisce "organico" alla cosca dei corleonesi: nello stesso anno Ciancimino viene arrestato, e nel 2001 sarà condannato a tredici anni di reclusione per favoreggiamento e concorso esterno in associazione mafiosa. Nel 1985 la DC lo espulse dal partito, e pochi giorni prima che morisse, il comune di Palermo gli presentò un'ingente richiesta di risarcimento, pari a 150 milioni di euro, per danni arrecati all'amministrazione comunale: di questi l'ex politico ne consegnò solo sette.
Vito Ciancimino rappresenta la pagina più nera per l'amministrazione comunale di Palermo. I magistrati che indagarono su di lui lo definiranno «la più esplicita infiltrazione della mafia nell'amministrazione pubblica».

E allora mi dico da ingenuo e ignorante quale sono: perché non chiedere ad Andreotti se sa qualcosa del papello?