Il blog

Edipo.com

Edipo.com

Ieri sera ero da solo a casa (stavo preparandomi per una nuova settimana di riprese sul set de "La cura del Gorilla" di cui, come ho già promesso, parlerò presto...) era passata la mezzanotte, stavo per andare a letto (abbastanza morigerato, come vedete... almeno quando lavoro) quando decido di fare un rapido zapping prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo e mi imbatto, su Raidue, in uno spettacolo di Gioele Dix che ai tempi avevo perso e che si intitola, appunto Edipo.com.
Era iniziato da poco, ne sono rimasto incantato e l'ho visto fino alla fine (è terminato alle tre meno venti circa).

Lo spettacolo è divertente, colto, raffinato, intrigante e mi ha anche qua e là lasciato l'occhio lucido dalla commozione. Faceva parte (l'ho capito dai titoili di coda) del ciclo "Palcoscenico" che ben ricordo e che in passato aveva regalato ottime perle a orari umani e a volte anche osato qualcosa di più.
Voglio ricordare solo "Vajont" di Marco Paolini trasmesso non tantissimi anni fa proprio da raidue in prima serata (ma allora c'era, mi sembra di ricordare, Carlo Freccero alla direzione... sembrano trascorsi secoli) che ebbe un grande successo e divenne addirittura un 'caso televisivo'.

Mi è allora venuto in mente l'intervento che Beppe Grillo ha fatto proprio Venerdì al convegno "Crescere tra le righe" organizzato dall' Osservatorio Permanente Giovani-Editori presso il Borgo La Bagnaia in Toscana.
Andate a sentire le sue parole direttamente dal suo blog (beppegrillo.it) e capirete molte cose sulla televisione e sull'informazione.

E se vi capitasse di trovare da qualche parte la registrazione di "Edipo.com" con Gioele Dix e la regia di Sergio Fantoni (non so neppure se esista in dvd)... beh, non fatevelo scappare.

Un abbraccio, ora mi rituffo nel rapporto tra Gorilla e Socio (se avete letto i romanzi di Sandrone Dazieri sapete cosa intendo).

Ora tocca al gorilla

Domani, nove Maggio, per me è una data importante. Inizia un'altra avventura, un film dal titolo "La cura del gorilla" tratto dall'omonimo romanzo di Sandrone Dazieri, per la regia di Carlo Sigon, al suo primo lungometraggio ma con alle spalle alcuni cortometraggi e molta pubblicità.

Le riprese dureranno otto settimane, si girerà tra Milano e Cremona... che altro? Ah, è un noir. Molto molto particolare ma sempre noir, quindi un film, come si dice in gergo, di "genere".
Che c'azzecco io col noir? Boh, lo vedremo. Il romanzo mi è piaciuto moltissimo (vi invito vivamente a leggerlo, a prescindere).
Nel cast c'è anche Stefania Rocca.

Beh, avremo modo di parlarne ancora.

1 maggio, applausi e polemiche

1 maggio, applausi e polemiche

Allegato

Il concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni è stata una festa. Una festa della musica, dove la piazza con le sue cinquecentomila persone (secondo le stime più pessimiste) ha dimostrato ancora una volta grande responsabilità unita a molta voglia di divertirsi. Io oltre a presentare, a omaggiare Enzo Jannacci (fra pochi giorni compie 70 anni, auguri Enzo!) cantando L'Armando insieme a Sgrilli e Una fetta di limone con i Negrita, a intervistare i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – organizzatori della manifestazione, ho interpretato un brano tratto dal mio ultimo spettacolo, I bambini sono di sinistra (che avevo già eseguito a Zelig due settimane fa).

È stata una versione inedita, con Sergio Sgrilli alla chitarra, Cico Cicognani al basso, Pierfoschi alla batteria e Roy Paci alla tromba (nello spettacolo lo stesso brano era invece eseguito da un quartetto d'archi). Come ho già ricordato in piazza, la frase "I bambini sono di sinistra" è una citazione non di Che Guevara, né di Mao Tse Tung, né di Fassino bensì di Gianni Rodari, poeta per l'infanzia, autore di racconti, poesie e filastrocche indimenticabili. La scansione del pezzo invece è ispirata a un famoso brano di Giorgio Gaber dal titolo "Qualcuno era comunista". Proprio per questo è stato eseguito l'estate scorsa nel primo Festival dedicato al teatrocanzone di Giorgio Gaber.

Non a tutti è piaciuto. In allegato riportiamo il testo dello spettacolo teatrale – che molti ci hanno richiesto – e le dichiarazioni rilasciate all'Ansa da parte di Salerno (senatore di AN) e Giulietti (senatore dei DS).
Per chi ha un collegamento veloce (adsl) - oppure molta pazienza - mettiamo anche un video del monologo:
- in formato Real Media (8,5 MB ca.)
- in formato Windows Media Video (7,7 MB ca.)
- in formato QuickTime (11,2 MB)

due parole sul blog

Ciao amici, sono Claudio Bisio.

Mi rendo conto che può sembrare ridondante sul mio sito ufficiale dire che sono proprio io a scrivere ma, credetemi, non lo è affatto. Spesso questi siti e i relativi blog sono gestiti da altre persone in modo abbastanza 'autonomo'...

È il primo blog della mia vita (che come il primo amore non si scorda mai)... non sono neanche così avvezzo al mondo telematico ma mi incuriosisce molto.
Questo sito è on line da poche settimane e il relativo blog altrettanto. Soprattutto il blog lo considero un sasso gettato nello stagno (anzi, nel mare) della rete per vedere cosa mi torna indietro. Per cui volutamente abbiamo messo tre pezzi diciamo senza data (evergreen) per stimolare dibattito, reazioni, commenti.
Ho scelto quindi tre temi molto generali: umorismo, religione, bush e sono stato alla finestra a vedere cosa succedeva.

Poi è uscita una mia intervista su Repubblica in cui citavo per la prima volta l'indirizzo del sito e da quel giorno anche il blog ha avuto un'impennata di contatti e commenti.
Tra l'altro io all'intervistatrice dicevo una cosa tipo: "sono curioso di vedere cosa mi torna indietro: speriamo non solo frasi tipo: Bisio, sei pelato!". Nell'articolo sembrava invece che io chiedessi proprio quel tipo di frase per cui tra email e blog sono stato sommerso da gente che mi diceva: "sei pelato!"... diciamo che lo so, ogni tanto davanti a qualche specchio ci passo anch'io.

Altri invece mi hanno criticato per non aggiornare a sufficienza il blog. Dico subito che questo blog non sarà mai come quello di Beppe Grillo (il migliore, a mio avviso, di questo genere). Non lo sarà primo perché Beppe è più bravo di me, secondo perché mi sembra ci dedichi veramente moltissima energia, terzo perché io vorrei provare a impostarlo in maniera un po' diversa.
Quando leggo che un suo scritto (post, mi sembra si dica in gergo) ha avuto 300, 500, a volte 700 commenti!, mi chiedo come faccia a leggerli tutti e a rispomdere (non dico a tutti, sarebbe follia) ma anche solo una per tutti...

Io, per il mio blog, pensavo piuttosto che un diario quotidiano (che oggettivamente non riuscirei a tenere, non in questo periodo) a dei miei stimoli a un dibattito che non essendo quotidiano, non si easurisce con lo scritto successivo... voglio dire, un vostro commento su quello che ho detto io sull'umorismo è gradito (e sensato) anche tra otto mesi.

Sbaglio? Aspetto proposte, critiche, commenti... mi rifarò vivo presto, promesso.