Pietro Guarracino
Per citare il mio amico e collega di tour Marco Bianchi, se mi chiedessero “qual è la cosa che ti colpisce di più di Claudio?” io direi la cosa più ovvia e banale, ossia vederlo sul palco. L’uomo è una macchina da guerra, un pifferaio magico che prende il pubblico per mano ogni sera e ogni sera in maniera diversa, improvvisando e giocando con un’energia che mi è incomprensibile.
Ecco, io questa roba me la godo tutte le sere sul palco a pochi metri da lui e penso sia un grande, grande privilegio. Per il resto che dire, Claudio è inarrestabile anche nel cazzeggio quotidiano, una vita dedicata al trovare lo humor in qualsiasi cosa, anche la più apparentemente nera e lugubre, esercizio questo che potrebbe sembrare facile, banale o superficiale, ma vi garantisco che non lo è. Anzi, è un toccasana per lo spirito di chi gli sta intorno. Certo, ogni tanto la mano vorrebbe allungarsi a cercare il tanto agognato tasto on/off, ma d’altra parte come dice Jack Nicholson in Batman “hai mai ballato col diavolo nel pallido plenilunio?”. Ok, la citazione non c’entra nulla, ma Batman di Tim Burton è un film sottovalutato anche se un po’ invecchiato, e poi non riesco a resistere alle citazioni cinematografiche.
In conclusione, grazie Claudio di essere quello che sei, e soprattutto ti ho battuto a padel, lo so che è dura ammetterlo ma è così.