Michele Mozzati
Parola di Bisio. Rendiamo grazie a Bisio.
Il Ragazzo del GF guarito. (Matteo, 8,1-11) Quando Bisio fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un Ragazzo appena uscito dal Grande Fratello e prostrarsi a lui dicendo: “ Maestro, se vuoi tu puoi sanarmi” . E il Maestro stese la mano e lo toccò dicendo: ”Lo voglio, sii sanato.” E subito il Ragazzo tornò normale. Poi Bisio disse: “Guardati dal dirlo a qualcuno, altrimenti se sanno che sei tornato normale col cazzo che ti chiamano ospite a Buona Domenica.”
La tempesta sedata. (Matteo, 4,35-41) Essendo poi salito su una barca, alcuni cameramen del TG4 lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Oh, Bisio, non è che siamo qui a fare una crociera, neh? Vedi di venirci a dare una mano che noi ce la stiamo facendo sotto…” Ed egli disse loro: “Perché avete paura, uomini di Emilio Fede?” Quindi levatosi sgridò i venti e il mare e si fece una gran bonaccia. I presenti furono presi da stupore e dicevano: “Chi è mai costui al quale venti e mare obbediscono? “ E su ciò costruirono un servizio bellissimo, con particolare attenzione alla bonaccia.
La guarigione del cieco (Giovanni, 3,18-24). Mentre il Maestro si avvicinava a Sesto San Giovanni un cieco, sentendo passare la gente, domandò cosa accadesse. Gli risposero: “Passa Bisio, quello di Mediterraneo!” Allora il cieco incominciò a gridare: “Bisio, figlio di Salvatores, abbi pietà di me!” Bisio allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: “A parte che non sono figlio di Salvatores, cosa vuoi che io faccia per te?” Il cieco rispose pronto: “Prova un po’ a indovinare…” “Ti moltiplico il pane? Ti traduco l’acqua in vino?…” Poi, visto che il cieco non proferiva parola, aggiunse:
“Occacchio come sei malmostoso! Scherzavo, no?… Ebbene, abbi di nuovo la vista!” Subito il cieco ci vide e incominciò a seguirlo lodando Salvatores.” Poi, entrato nel tendone di Zelig Circus, visto per la prima volta Bisio ballare, si commosse e subito dopo si fece riaccecare.
Bisio incontra Zaccheo sul sicomoro (Luca, 2,23-3,18). Entrato a Cologno Monzase, ecco un uomo di nome Zaccheo dagli amici detto scherzosamente Piersilvio, capo dei pubblicani e ricco, che cercava di vedere quale fosse Bisio, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e per poterlo riconoscere salì su un sicomoro a forma di antenna. Quando giunse sul luogo, Bisio alzò lo sguardo e disse: “Chi è quell’uomo, mica sono Ulrich, che quando passo la gente sale sugli alberi! Sta a vedere che è il Zaccheo”. E Zaccheo rispose: “Sì, Bisio sono proprio io, Zaccheo detto scherzosamente Persilvio!” “Zaccheo, scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua.” In fretta Piersilvio scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo i due entrare nella casa di Mediast la gente mormorava: “E’ andato a alloggiare da un peccatore!” Ma Zaccheo detto scherzosamente Piersilvio, alzatosi disse al Maestro: “Ecco Bisio, io do la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto.” Bisio prese la metà dei beni e la diede ai poveri, Gino e Michele. Poi disse: “A me dai pure il quattro volte tanto.” Poi, si rivolse alla moltitudine e disse: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa. Pensate che gli stessi soldi avrebbero potuto finire a Pingitore e al Bagaglino.” Poi prese Piersilvio in braccio, lo fece salire in Vespa, in piedi davanti, e lo portò a vedere io Milan.
Parola di Bisio. Rendiamo grazie a Bisio.