Gino Vignali
Claudio Bisio è un comico, un attore, un conduttore che non solo andrà lontano, ma viene anche da molto lontano. Da così lontano che perfino i nostri padri, i latini, si occupavano di lui. Così:
C come “Castigat ridendo mores” (Giovenale, “Ridendo fustiga i costumi”)
L come “Laudate eum in cymbalis benesonantis” (SalmoCL, v.5, “Lodatelo con i cembali bene
sonanti)
A come “Ab ovo usque pera” (Orazio, “Dalla testa d’uovo fino alle pere”)
U come “Utile dulci omne tulit punctum qui miscuit, spectatorem delectando pariterque monendo”
(Orazio, “Ottiene la generale approvazione egli che unisce l’utile al dolce, dilettando e istruendo al tempo stesso lo spettatore”)
D come “Dubito est de sacco ista farina tuo” (Anonimus, “Dubito che (quel che dici) sia farina del
tuo sacco”)
I come “Impossibilium nulla obbligatio est, sed eo…” (Celso, “Non vi è obbligo per l’impossibile,
tuttavia per lui…”)
O come “Oculum pro oculo et dentem pro dente in sua hilaritate” (Esodo, “Nella sua comicità (c’è una sola legge) occhio per occhio e dente per dente”)
B come “Brevis esse laborit: prolissus fit” (Catilina, “Si sforza di essere breve e diventa prolisso”)
I come “Ipsa sua melior fama” (Ovidio, “E’ migliore della sua fama”)
S come “Sic itur ad astra” (Virgilio, “Così si sale alle stelle”)
I come “Is fecit, cui prodest spectaculum” (Seneca, “Autore dello show è colui al quale giova”)
O come “O rus, quando ego te adspiciam?” (Orazio, “O campi, quando vi rivedrò?”)