Best Movie
di Catia Donini

Best Movie

Io, onnivoro di film.

Cinefilo ecclettico, Claudio Bisio spazia da Kubrick a Marco Bellocchio. E, da padre premuroso, non disdegna la bella addormentata nel bosco o Il Signore degli Anelli.


Claudio Bisio, il "simpatico umorista" (come recitavano gli stacchetti di Zelig) non ha bisogno di troppe presentazioni: frase fatta che in questo caso corrisponde a verità. Conquistata una vastissima popolarità televisiva negli ultimi anni, Claudio non è solo un personaggio del piccolo schermo, ma un attore di teatro, di cinema, un entertainer… e cinema ne ha fatto, lo farà, lo ama. E ne ha visto tanto.

Ricordi qual è stato il primo film della tua vita?

"Certamente non è stato il primo che ho visto, ero già grandicello (io sono del '57), ma ho un ricordo vivissimo de Il pianeta delle scimmie, l'originale, diretto da Franklin Schaffner con Charlton Heston. Era vietato ai 14 anni, io ne avrò avuti 11 o 12, e i miei genitori non venivano al cinema, per cui m'inventai una sceneggiata incredibile per potere entrare e ci riuscii. Mi sembrò una figata, sia il film che l'essere riuscito in questa avventura. Ho visto poi anche il remake di Tim Burton, che mi è piaciuto".

E l'ultimo film che hai visto, invece?

"The Manchurian Candidate. Mi è piaciuto abbastanza, anche se non è il tipo di film per cui mi esalto. Tra gli ultimi che ho visto, ho amato invece tantissimo Se mi lasci ti cancello, con Jim Carrey".

Hai un film del cuore?

"Sto pensando... e sto pescando da Kubrick, che è un regista che trovo sensazionale. I suoi film sono tutti belli, e così diversi uno dall'altro... ne indico due: Shining e Barry Lindon".

Bisio e il cinema non da spettatore, ma da protagonista. Come ti vedi?

"Al cinema ho già fatto diverse cose, in ruoli brillanti (come Asini, ad esempio) e in ruoli drammatici (La tregua di Rosi). E in effetti io mi vedo in futuro, sul grande schermo, come attore drammatico: solo che al momento penso di essere ancora a metà del guado. Non sono più adatto a ruoli da attor giovane, e ritengo di dover aspettare ancora qualche anno per potermi appropriare di quei ruoli da cattivo (anche da comprimario) per cui mi sento portato, e dei quali ho anche la fisicità adatta. Tra qualche tempo, vedrete...".

I film: al cinema, in televisione, in cassetta o Dvd?

"In televisione non riesco a guardarli. L'ideale è la sala, vederli al cinema con il pubblico. Anche se poi mi capita di andarci in giorni feriali, in orari un po' strani, nel pomeriggio, in cui in sala ci siamo io e tre vecchietti in tutto, e forse anche quello non è tastare il polso del pubblico... Avendo due figli piccoli (Alice ha quasi nove anni, Federico sei), ho approfittato per farmi un bell'impianto casalingo, e così vediamo e rivediamo Vhs e Dvd. In Dvd mi piace particolarmente rivedere i film che ho amato, anche con gli amici. Ho rivisto Il Padrino, di recente, e Il favoloso mondo di Amelie. I bambini le videocassette le guardano e riguardano compulsivamente, fino alla disgregazione del nastro. E hanno già gusti definiti, e diversissimi. Tra i preferiti di Alice ci sono titoli come La bella addormentata e le comiche di Stanlio e Olio, e questa è una cosa che mi rende felice. Federico ama la saga del Signore degli Anelli, i supereroi... gli è piaciuto alla follia Spider-Man 2, lo ha visto già due volte, una con me e una con la mamma. C'è da dire che con i bambini alle volte, magari in Toscana dove abbiamo una casa, in estate, all'arena, vedo film che non sarei mai andato a vedere, come Troy. Invece ci ho portato loro, che si sono divertiti moltissimo, e mi sono divertito anche io. Il prossimo passo con loro sarà comunque proporre il cinema di Chaplin".

C'è qualche regista di cui vai a vedere tutti i film?

"Woody Allen. È prolifico, fa un film all'anno, e li vedo tutti. Alcuni sono meravigliosi, altri un po' meno, ma Allen si va a vedere sempre e comunque".

Registi italiani?

"Marco Bellocchio. Mi piace sempre, qualsiasi tipo di film faccia. Mi piacerebbe lavorare con lui. L'ora di religione è un film straordinario, con un Sergio Castellitto bravissimo".

E se potessi viaggiare nel tempo, e reincarnarti in un attore di ieri o di oggi? Cary Grant, Valentino?

"Macchè: Donald Pleasence. Sarà che è pelato come me… È strepitoso in film come Viaggio allucinante di Richard Fleisher e Cul-de-sac di Polanski. Tra l'altro Roman Polanski è un altro dei miei registi preferiti, anche nei cortometraggi di inizio carriera. E Cul-de-sac è un film che mi è piaciuto a tal punto che ho perfino tentato di portarlo in teatro. Per ora non mi è riuscito, ma non dispero di farlo in futuro".

Hai trasportato qualcosa del cinema in televisione?

"Più che altro sono Gino e Michele che portano il cinema a Zelig! Da qualche tempo ogni lunedì alle 18, in una sala del locale di via Monza, si organizza una sorta di cineforum per tutta la numerosa troupe del programma. Vediamo film in Dvd, poi ne parliamo… Ad esempio abbiamo visto Romanzo popolare, Hellzapoppin', Pallottole su Broadway e ovviamente Zelig, che dà il titolo al programma e che molti non avevano mai visto! Mah...".

C'è una battuta celebre di qualche film che ti è rimasta impressa o che ti ripeti nella vita quotidiana?

"No, ma c'è una battuta che credevo di avere inventato io e poi ho scoperto che era già stata usata molto tempo prima! In Nirvana, dove faccio la parte di un tassista, ho inserito, con l'approvazione di Gabriele Salvatores, una sorta di gag sul numero del taxi che guido, e quando Cristopher Lambert sale, gliela spiego (senza molto successo, anche perché non capiva benissimo la lingua). Il numero del taxi è seicentodieci, e io dico che va letto così e non, come fanno tutti, "sei uno zero...". Beh, la battuta è in L'ultima battuta, un film del 1988 con Tom Hanks e Sally Field... credevo di avere inventato chissà che...".

Visto che reciti, sai cantare e ballare, hai mai pensato a un musical? Questi sono anni di fulgore per il genere, sul grande schermo...

"I film col "cappello a cilindro" li ho visti tutti, Fred Astaire, Ginger Rogers... io ho studiato danza, sai, ho studiato tip tap per due o tre anni... il genere mi piace, ma mi vedrei di più in un musical a teatro che al cinema, e più in qualcosa che somigli a Moulin Rouge o Dancing in the Dark piuttosto che Chicago...".

Un'attrice che ti intriga alla follia?

"Me ne piacciono tante, c'è l'imbarazzo della scelta. Ultimamente mi sembra carina e brava Scarlett Johansson, e ha una bellissima bocca. Mi è piaciuta in Lost in Translation, anche se (come tutti, credo) ancora mi chiedo: ma cosa le dirà all'orecchio Bill Murray nella scena finale?".

Gennaio 2005