Associazione Sulle Regole
Stimo profondamente Gherardo Colombo. Lo stimavo quando faceva con onestà e discrezione il suo lavoro di magistrato, durante il quale ha maneggiato alcune delle inchieste più scottanti del nostro paese (dalla scoperta della Loggia P2, al delitto Ambrosoli e Mani pulite). L’ho stimato nel momento in cui ha deciso di dare le dimissioni dalla magistratura perché, come dice lui, “la giustizia non può funzionare se i cittadini non hanno un buon rapporto con le regole” e, quindi ha deciso di dedicarsi alla riflessione sulla relazione tra i cittadini e le regole. Come? Incontrando dai 40.000 ai 50.000 ragazzi l’anno, in ogni parte d’Italia, ovunque lo invitino, per parlare di giustizia e della relazione tra regole e persone e di come questa relazione influisca sulla vita pratica di ciascuno di noi. Io l’ho conosciuto così. Un giorno, infatti, mia figlia Alice, che allora aveva 10 anni, tornò a casa con un libretto: Gherardo era andato nella sua scuola elementare a parlare con i bambini di quinta elementare e aveva regalato a tutti una copia della Costituzione Italiana. Da allora siamo amici. E quando nel 2010 ha fondato l’Associazione Sulle Regole mi sono subito iscritto. E sono sempre molto felice quando mi coinvolge in qualche sua iniziativa.