Walter Fontana

Walter Fontana

Con Claudio mi succede una cosa strana: non ci si vede magari per quattro anni, poi un pomeriggio ci ritroviamo e bam, quattro anni annullati, riprendiamo d’incanto lo stesso ritmo e gli stessi discorsi. Addirittura le stesse frasi. Questo probabilmente indica, a parte un drastico tracollo in entrambi della percezione del tempo, qualcosa di romantico sull’amicizia virile che al momento mi sfugge. (Le parole “romantico” “amicizia” e “virile” sono ovviamente iperboli giusto per farsi capire da un pubblico avvezzo alle esagerazioni).
E per essere sentimentale fino in fondo, vorrei aggiungere un dettaglio, che non molti conoscono, sulla qualità dell’Uomo.
Penso che a Claudio vada attribuito l’oscar per il “miglior comportamento da tenere dopo la prima dello spettacolo di un altro”.
Questo comportamento prevede le seguenti mosse.
Mettiamo che lo spettacolo sia dell’attore X.
Si va dietro le quinte, si attende fuori dal camerino, tra i parenti e gli amici dell’attore X, in quel fervido clima da pronto soccorso che varia da “è andata gran bene” a “col tempo migliorerà” a “l’importante è che non abbia sofferto”.
Ci si apposta di fianco a un caro amico di X (e se non lo si è mai visto prima, meglio).
Appena si apre la porta del camerino e appare X, sudato e ansioso di elogi, si finge magistralmente di non vederlo e si dice a voce  altissima al suo ignaro amico: “E perché dici che lo spettacolo fa cagare? ...oh, ecco X! Grandissimo! A me sei piaciuto un casino, invece”. E ci si dilegua nella notte con una scusa qualsiasi.