Rocco Tantica

Rocco Tantica

VE LA DO IO LA BANDA LARGA.

Un ritratto di Claudio Bisio a cura di un suo amico (Rocco Tanica)

 

Conosco Claudio Bisio fin da prima che esistessero gli MMS, fin da prima delle tecnologie domestiche, prima della banda larga. All’epoca la sola banda larga era quella che già aveva in testa lui invece dei capelli. Pensate, già nel secolo scorso e ancora oggi. Posso affermare di saperla lunga sul suo conto. Lo ritengo un attore dotato; non necessariamente dotato di talento, però dotato. Una persona di una simpatia contagiosa. Non è la simpatia, dite? Va be’, una persona contagiosa.

E, diamine, fascinosa come un dio greco!

Chi rivaleggia in fatto di fascino con Claudio Bisio? Un nome su tutti: Gabriel Garko. Figlio dell'attore Gianni Garko, Gabriel Garko è nato a Torino il 12 luglio 1974. La sua carriera di attore ha inizio nel 1996, l'anno in cui vanno in onda alcune fiction per la Rai e per Mediaset: tra queste, ricordiamo "La villa dei misteri" di Beppe Cino e "Una donna in fuga" di Roberto Rocco. Nel 1997 lo stesso Rocco, che in precedenza l'aveva diretto in un cortometraggio, decide di affidare a Garko il ruolo di protagonista della fiction "Angelo Nero". Sempre per la televisione, Garko ha recitato come protagonista in "Trestelle" (1998) di Pier Francesco Pingitore, ne "Il morso del serpente" (1999) di Luigi Parisi (in cui sostiene il ruolo di un infiltrato in una cosca mafiosa siciliana) e nella fiction "Occhi verde veleno"\ (1999), diretto ancora da Parisi. Nel 2000 ha ottenuto un Telegatto come protagonista maschile del serial Tv "Il bello delle donne". Nello stesso periodo ha esordito come attore cinematografico in "Paparazzi" di Neri Parenti, in cui recita nel ruolo di se stesso. Nel 2000 Ferzan Ozpetek l'ha scritturato nel cast del suo film di successo "Le fate ignoranti", mentre, nel 2001, Tinto Brass gli ha affidato la parte di un ufficiale delle SS nel suo "Senso '45”.

Ecco. Questo e altro ancora è il mondo di Gabriel Garko. Ma lasciamolo per un momento e torniamo a Claudio.

Claudio si potrebbe raccontare tutto in una parola, ma non basterebbe.

Se dovessi raccontarlo in un aneddoto lo racconterei in un aneddoto che mi verrebbe sempre in mente se mi chiedessero se mi ricorderei un aneddoto su di lui. L’aneddoto sarebbe questo. Nei primi anni ’90 lavoravo come pianista con Claudio nelle repliche di “Aspettando Godo” ed altri monologhi. Un giorno, facendo tappa a Udine, lo seguii in un negozio di articoli sportivi nel quale si presentò a nome di suo cognato che già conosceva il proprietario. Questi si mostrò molto disponibile con lui, e gli illustrò le caratteristiche di un’attrezzatura da pesca che Claudio avrebbe dovuto acquistare per regalarla proprio al cognato. Al momento di pagare il conto, che evidentemente non si aspettava così salato, Claudio esclamò: “Alla faccia del cazzo!”. Tuttavia non si tirò indietro, pagò e non chiese sconti. Però chiese, e ottenne, degli adesivi della Cressi Sub.

Una piccola fiaba moderna, così definisco quest’aneddoto quando mi chiedono di definire quest’aneddoto. Perché Claudio Bisio sta tutto in quel momento sospeso, indefinito nello spazio-tempo, in cui chiede gli adesivi. Folletto ingenuo, spiritello incline alla battuta e tutto quello che vuoi, ma in quel momento è come se dicesse: “D*****e, non mi fai un c***o di sconto, almeno dammi gli adesivi”. Di questa fiaba Claudio è l’eroe buono, scarpe grosse e cervello fino, e questo è il ricordo di lui di cui sono più affezionato. Quando penso a Claudio lo vedo così, nella fotografia infinita di quel pomeriggio a Udine di tanti, forse troppi, anni fa.

Vi voglio raccontare un suo segreto. Forse lui non sarebbe d’accordo, ma confido nel fatto che legga queste righe distrattamente e non si accorga per tempo di questo colpo basso. Si tratta di un soprannome. Un soprannome segreto che conosciamo in pochi amici veramente intimi. Spero davvero che lui non se la prenda se lo scrivo qui: insomma, noi amici della cricca segreta – ma solo fra di noi – lo chiamiamo… “Claudione”. E’ un soprannome assurdo, lo so, ma noi siamo davvero una bella ghenga di svitati. Ehi “Claudione” come va? … Passami dell’altro sidro, “Claudione”! … Ohh, “Claudione”, vengo! Ecco, noi ci parliamo così. Ci siamo dati anche un nome, noi del nostro gruppo di amici. Ci siamo chiamati gli N.G.D.A! Gli “Nuovo Gruppo Di Amici”. L’articolo “gli” rimane invariato. E’ una specie di società segreta. Non posso dirvi chi ne fa parte a parte Claudio e me. E quanto alle voci su uno dei nostri presunti affiliati, ci teniamo a precisare che quell’indagine poi non è mai venuta a capo di niente. E che ai ricoverati piaceva.

E comunque, “Claudione”, guai a chiamarlo così al di fuori del nostro giro di quattro-cinque persone. L’ho visto coi miei occhi prendere a calci la spesa di una signora anziana al supermercato che, sorpresa di vederlo, aveva esclamato “Ma guarda il Claudione!”. Poi si è scusato e tutto, ma quell’istinto brutto ce l’ha avuto. Un po’ del resto come Gabriel Garko nella sua turbolenta relazione con Eva Grimaldi, durante la quale – ha confessato l’attore – “a volte mi sono trovato così infuriato da voler spaccare tutto, ma poi desistevo perché il nostro legame è più forte di qualsiasi contrasto”. Ancora una volta il destino di Claudio Bisio e quello di Gabriel Garko si incrociano. Destino o premeditazione di scaltri manager? Chi può dirlo, oggi non ci si stupisce più di niente.

 

10 CURIOSITA’ 10: FORSE NON TUTTI SANNO CHE…

 …In Gran Bretagna sono poche (meno dello 0,19%) le teenagers che tengono affisso il poster di Claudio Bisio nella loro cameretta.

 …Mentre girava il film “Mediterraneo”, nel tempo libero Claudio praticava la pesca con le bombe a mano, però disinnescate. Insieme a Gigio Alberti le tirava in testa ai pesci per tramortirli.

 …Nel cast del film “The hours”, in una scena di folla e nei panni di un fattorino, non figura Claudo Bisio in un breve quanto divertente cameo.

 …Il colore preferito di Claudio è il beigeolino.

 …Nel suo contratto con Zelig ha fatto includere una clausola che lo solleva da ogni responsabilità se si tocca le parti intime in pubblico, non solo sul palco ma anche per esempio alle riunioni.

 …Il fatto che Claudio Bisio e Gabriel Garko siano indissolubilmente legati è provato dal fatto che Claudio ha recitato ne “I Picari” del 1998 con Vittorio Gassman, il quale era nel cast di “Sleepers” del 1996 con Kevin Bacon, già partner - in Mystic River del 2003 - di Eli Wallach, che era anche fra gli interpreti di “Broadway: The Golden Age, by the Legends Who Were There” del 2003 insieme a Ben Gazzarra, il quale guarda caso ha girato “Donna in fuga” nel 1996 accanto proprio a Gabriel Garko.

 …Claudio Bisio fa la pubblicità a Pronto Pagine Gialle ma segretamente chiama il 12.

 …Un giorno gli fu chiesto chi era il più grande tra Buster Keaton e Massimo Ciavarro, e rispose “Buster Keaton”.

 Claudio Bisio è l’unico attore italiano ad aver interpretato il ruolo di assistente di Jerry Hall (moglie di Mick Jagger) in un film del 1988, “Topo Galileo” diretto da Felice Laudadio.

 …Il suo piatto preferito è la fondina.

 

Cos’altro dire di lui? Che è un amico sincero, che racconta molto bene la barzelletta del busto di gesso di Giulio Cesare, e che il successo l’ha cambiato però in meglio: oggi ha molti più soldi. E Gabriel Garko? Vogliamo buttarlo via? E questo è tutto.