Lodovica Comello
Quando ho conosciuto Claudio Bisio ero emozionatissima. Nutrivo un certo timore reverenziale nei suoi confronti, misto ad un'entusiasta ammirazione. Sono cresciuta guardandolo brillare sul palco di Zelig, con il suo humor sarcastico, con la sua battuta sempre pronta, con quel suo modo di reggere il gioco in modo impeccabile ad ogni comico sul palco. Sempre così in forma, sempre così Bisio. Per me era un supereroe! Poco prima di conoscerlo, in occasione della conferenza stampa che mi avrebbe annunciata come conduttrice di IGT, pensavo a come sarebbe stato incontrare uno dei miei miti assoluti. Avevo quasi paura e pensavo al peggio: sicuramente non avrebbe avuto la minima idea di chi io fossi, sicuramente dall'alto della sua esperienza mi avrebbe vista come una dilettante senza talento né speranza, non mi avrebbe parlato, non avrebbe mai imparato il mio nome, avrebbe chiesto "Ma chi è questa qui?". Ora, dopo due stagioni di Italia's Got Talent e la co-conduzione di Kid's Got Talent assieme, posso dire che non solo non si ricorda il mio nome, chiamandomi a caso Valentina, Vanessa, Michelle... ma nemmeno mi riconosce quando passo, mi lascia il cappotto quando entra in teatro e quando mi incrocia su un set, mi chiede un caffè! Una volta mi ha chiesto tre fotocopie del copione e se gli facevo trovare in camerino un lucidante per il cuoio capelluto al patchouli e lavanda. Io a testa bassa eseguo tutto quello che mi chiede di fare, perché nonostante tutto lui è Claudio Bisio: un mito vivente. Ha fatto la storia della nostra TV e anche se non lo sa, con grande ironia e leggerezza mi ha aiutata a capire meglio le regole di questo grande gioco che è lo spettacolo.