L'occhio del lupo
Salani editore, 1993
L’occhio del lupo di Daniel Pennac, edito da Salani, è la storia di un ragazzo proveniente dall’Africa nera (o verde) che incontra in uno zoo cittadino (europeo) un lupo bianco proveniente dall’Alaska. Il lupo, dietro la gabbia è triste e ha un occhio solo: “un occhio giallo, rotondo, con una pupilla nera proprio al centro. Un occhio che non si chiude mai. È come se il ragazzo stesse fissando una candela accesa nella notte; non vede che quell’occhio: gli alberi, lo zoo, il recinto, tutto è scomparso. Non resta che un’unica cosa: L’OCCHIO DEL LUPO”.
I due si fissano in silenzio. Allora anche il ragazzo, con estrema delicatezza, tiene chiuso uno dei suoi e, attraverso le reciproche pupille, si raccontano le loro storie, una che parla di neve e lupacchiotti affamati, l’altra di Africa, caldo, siccità…
Quando a Pennac è stato chiesto in un’intervista: “Di tutti i suoi libri, quale preferisce?” ha risposto: “L’occhio del lupo, la storia di un piccolo africano che incontra un vecchio lupo guercio venuto dall’Alaska”.
In realtà il lupo mentiva perché alla fine si scoprirà che quell’occhio, forse un tempo davvero malato, è ormai guarito da tempo, ma quello zoo, quegli animali tristi, quei visitatori… "bah" s’era detto il lupo, "un solo occhio basta e avanza per uno spettacolo simile!"
“Capisco, Lupo Azzurro, ma ora ci sono io!” gli dice il ragazzo.
“Già, la cosa mi tenta: questo è uno spettacolo che merita di essere ammirato con tutt’e due gli occhi!”
“Clic!” fa, aprendosi, la palpebra del lupo.
"Clic!” fa la palpebra del ragazzo.
“Non ci capisco niente” dirà il veterinario.
“Nemmeno io” dirà il dottore.
Definito e catalogato come romanzo per ragazzi, in realtà è un romanzo (o racconto lungo) per adulti. Adulti che vogliono sognare, che credono alle favole; che piace loro raccontarle o, ancor meglio, sentirsele raccontare.