Vale la pena di intraprendere un periglioso viaggio ultragalattico per cacciare la «malasorte» dal nostro pianeta?
A questo bizzarro interrogativo risponde lo spettacolo «Le nuove, mirabolanti avventure di Walter Ego», che è in scena da lunedì 15 al Teatro di Porta Romana, con protagonisti Claudio Bisio e Alberto Storti. La regia è di Paola Galassi.
La storia, pazzarellona e scombinata, scritta a più mani (e cioè da Gigio Alberti, Bisio, Erba e Tanica) si svolge in un futuro umido e triste che vede l'uomo costretto a vivere nel sottosuolo.
Ed è in uno di questi ambienti ammuffiti (la scena è di Marco Belluzzi) che il Grande Saggio dal nome impossibile — ma che suona più o meno come Busasofasoclittispeureniomacolisianopehol — decide di spedire un volontario alla ricerca di un talismano «antisfortuna».
La scelta cade casualmente sull'ignaro pony express Walter Ego che, a cavallo della sua supermoto spaziale, ne vedrà delle belle. Arriverà, ad esempio, sul pianeta Abolizione, dove si sta cancellando tutto, linguaggio compreso, si intratterrà con un Cupido-postino che consegna solo le lettere mai scritte e, grazie a una sorta di macchina del tempo, si ritroverà a tu per tu con un irresistibile Caino testardo e complessato.
Lo spettacolo si risolve in una serie di sketch quasi tutti gustosi, dallo spirito surreale e goliardicamente ribaldo, sostenuti da un Claudio Bisio (Walter Ego) in buona forma e dalla bella prova di versatilità di Alberto Storti che ricopre il ruolo del Vecchio Saggio e di tutte le strane creature extraterrestri.
Divertente e curiosa la presenza del percussionista Marcello Colò, uomo-orchestra, commentatore e accompagnatore delle vicende. Alla prima pubblico foltissimo, molte risate e applausi scroscianti. Si replica fino al 14 marzo.