“I comedians e la Rivoluzione Francese” (ovvero come nasce uno spettacolo).
Rivoluzione Francese? Chissenefrega. Perché il duecentenario? E allora?… Ah, perché il Comune quest’anno dà i soldi per gli spettacoli sulla Rivoluzione Francese?… Quand’è così. Che c’è l’anno prossimo? Foscolo. E fra due anni? Manzoni. Ah. Poi c’è la nascita di Leopardi, la morte di Cavour… i cento anni di Moravia, i cinquanta della Resistenza, i quaranta di Marina Lante Della Rovere, i sessant’anni della lampadina da cento watt, i cento anni di quella da sessanta… e fra duecento anni di cosa si parlerà. Del matrimonio di Maradona? Dei mitici fratelli Baresi? Di Maurizio Costanzo detto “Show”? (dagli amici. E “pussavia” da tutti gli altri.) Del primo sindaco nero di Milano? (Sì, l’integrazione razziale funzionerà. Anche Milano avrà il suo sindaco nero, Hammed Abdul Craxi). Sì, va beh, ma di noi quando si parla?
– C'è già stato l'anno scorso il ventennale del sessantotto. Cosa volete ancora?
– Ma no, di noi di no: Gigio, Bebo, Antonio, Claudio, Gabriele... Non ci sarebbe un anno buco?
– E' questo l'anno del buco non ve n'eravate ancora accorti?
– Non in quel senso... buco... un anno vuoto, dove non è nato nessuno, non è morto nessuno... insomma dove non è successo niente.
– Aspettate che guardo... ci sarebbe il novantasette... ah no, no. Non è buco, mi spiace. E' nato Carneade.
– E' nato Carneade? Carneade... chi era costui!
– “Primo Cameade. Un pugile”. Ah già.
– Altrimenti si va direttamente al 2019, ma secondo me voi non ci arrivate.
– Ah non ci arriviamo? Allora sai che ti dico, ne parliamo adesso! Perché è solo di questo che noi sappiamo parlare. Di gente come noi: egoisti, meschini vigliacchi, opportunisti, falsi modesti. Di gente che farebbe di tutto pur di andare alla televisione... di mettersi in mostra... "Fatemi fare un quiz, un quizzettino... no? Vi racconto di quando litigo con mia moglie. No?... di quando ero donna... della prima volta che ho visto nuda mia madre... Volete che mi uccida? Vi faccio una bella morte in diretta?"
– Perché è questo il male del secolo: la televisione. Ed è di questo che vogliamo parlare.
– "Guarda che non c'era la televisione nella Rivoluzione Francese."
– No? e come facevano?... Cosa facevano la sera, andavano al cinema?
– "Non c'era neanche il cinema. Non ti ricordi che abbiamo appena festeggiato il novantesimo..."
– E il teatro c'era?
– "Si. Ma tanto a teatro non ci va mai nessuno."
– Insomma, cosa facevano la sera?!?
– "Andavano al caffè".
– E cosa facevano al caffè?
– "Ma chiacchieravano con gli amici, bevevano, discutevano di politica. In alcuni caffè c'erano anche degli spettacolini di satira. Mettevano una pedana e chi voleva saliva su e diceva quello che voleva, raccontava barzellette, faceva delle imitazioni... Pare che Danton fosse bravissimo a imitare Robespierre. Maral faceva un numero nell'acqua che neanche Esther Williams..."
– Lo vedi? Perché andavano al caffè? Per farsi vedere, per mettersi in mostra. E' come oggi la televisione... (pausa di riflessione)... giusto! Facciamo un Talk-show a premi in un caffè giacobino.
– "A premi. E cosa si vince?"
– Niente. Si perde. E non solo la faccia, anche la testa. Siamo o non siamo nella rivoluzione francese?"
– Ma non è un po' come il Maurizio Costanzo Show?"
– No. Questo è il Café Procope!