Un gioco ai confini della iperrealtà

Canzoni, diciamo particolari, di Claudio Bisio e Rocco Tanica e del «rapper» milanese Charlie in Hit Parade

Testata
Corriere del Ticino
Autore
Roberto Gatti
Data
30/07/1991
Immagini
Articolo sul Corriere del Ticino

Sarà capitato anche a voi di avere una fidanzata appassionata della Grecia. Sarà capitato anche a voi di sentirla parlare in termini entusiastici della bellezza del mare della Grecia, delle spiagge deserte che è tanto facile trovare su una qualunque delle centinaia di isolette che infestano il mare della Grecia, della squisita gentilezza dei pescatori che popolano le suddette isolette nel mare della Grecia, delle straordinarie grigliate di pesce (del mare di Grecia) che, grazie alla squisita gentilezza di cui sopra, è facilissimo organizzare ogni sera su una qualunque spiaggia di una qualunque isoletta greca. E sarà capitato anche a voi – ne siamo certi – di ritrovarvi a pensare che questo bel racconto, così standardizzato nelle modalità e negli svolgimenti, farebbe la sua brava figura nello sterminato campionario di leggende metropolitane raccolte a suo tempo da Jan HroId Brunvand. E che, in realtà, la vostra fidanzata è andata in Grecia con tutt'altri scopi e motivazioni: che soltanto il vostro aplomb di gentleman discreto e understated vi impedisce di gridarle in faccia.

Se vi è capitato tutto questo, non vi preoccupate. Non soltanto perché siete solo uno degli innumerevoli esemplari maschili provvisti di una fidanzata che è stata fulminata sulla strada di Santorini (o di Sifnos, o di Paros, o di Karpatos). Ma anche perché c'è chi ha pensato di dare forma concreta ai vostri sospetti e alle vostre angosce: e l'ha fatto tanto bene da arrivare in vetta alla Hit Parade dei 45 giri con una canzone che si adatta perfettamente al vostro caso. «Rapput» si chiama questa canzone: ardito neologismo composta da «rap», ritmo musicale molto in voga fra i giovani, e dalla radice dell'epiteto che tanto vorreste affibbiare alla vostra fidanzata appena tornata dalla Grecia. Ne sono autori, ideologi e interpreti Claudio Bisio e Rocco Tanica: cabarettista e attore il primo (si è formato alla scuola del teatro dell'Elfo di Milano); musicista e compositore il secondo (con lo pseudonimo di Confo Tanica è tastierista del gruppo Elio e le Storie Tese).

Per costruire questa deliziosa canzoncina, Bisio e Tanica non hanno fatto altro che agire su tre piani. Innanzi tutto, hanno costruito un tappeto ritmico danzabilissimo, di quelli che in discoteca attirano l'attenzione fin dal primo colpo di basso. Poi, hanno infarcito di fulminanti riferimenti «altri»: come, per esempio, la geniale intrusione della voce di Battisti che declama «che ne sai tu di un campo di grano?». Infine, hanno redatto un testo complessissimo e sfinente, densissimo di parole e di allitterazioni. Che solo di quando in quando trova la sua catarsi nell'imprecazione «puttana», ovviamente urlata a pieni polmoni: e cl mette in riga, con inequivocabile spirito iperrealista, tutti i luoghi comuni abitualmente utilizzati quando si ha a che fare con la Grecia in generale, e con le isolette greche in particolare: per esempio «quel capanno in riva al mare» che pare tratto di peso da un dépliant dell'Ente Turismo ellenico. E non importa che il finale della canzone – «se ti lascio in faccia i segni del saldatore so che capirai: io non ti serberò rancore» – suoni paradossalmente «noir» nell'economia dell'intera filastrocca. Qui, in fin dei conti, si fa largo 1o spirito alla James Hadley Chase di cui Bisio e Tanica sono abbondantemente provvisti. E anche questo fa parte delle regole di un gioco condotto fino ai confini dell'iperrealtà.
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