Ventimila anni fa. La Terra è un meraviglioso universo preistorico pieno di pericoli, non ultimo dei quali l'inizio dell'era glaciale. Per evitare una glaciazione particolarmente terribile, le creature più maestose del pianeta – nonché altre più piccole e pigre – iniziano a migrare verso Sud. Le uniche eccezioni, un mammuth lanuginoso di nome Manfred, un solitario che fa sempre di testa sua, e un bradipo dalla pigrizia terminale di nome Sid cui piace non fare assolutamente nulla, anch'egli a modo suo.
Quando Sid "adotta" Manfred come suo protettore, il mammuth cerca in ogni modo di liberarsi di questo fardello. Ma è solo l'inizio delle sue frustrazioni: Manny viene infatti trascinato da Sid nel tentativo di riunire un cucciolo d'uomo abbandonato, di nome Roshan, alla sua famiglia. A loro si unisce Diego, una sinistra tigre dai denti a sciabola che diventa amica di Sid e Manny, pur tenendo d'occhio il bambino come preda succulenta.
Mentre Sid, Manny e Diego s'incamminano nel vasto paesaggio coperto dai ghiacci, un'altra creatura, uno scioiattolo/topo preistorico di nome Scrat, sta cercando di portare a termine la sua missione – seppellire una ghianda –, una missione che innesca una serie di calamità.
E se Scrat dichiara guerra alla stessa glaciazione per proteggere la sua preziosa, ghianda, Manny, Sid, Diego e Roshan s'imbarcano in un viaggio incredibile. Si trovano infatti a sfuggire alle valanghe, a combattere per il cibo con un branco di dodi preistorici, a essere scaraventati su una montagna russa preistorica fatta di canaloni e ponti di ghiaccio su laghi di lava vulcanica. Diventano così il più improbabile branco di quest'era – e di tutti i tempi.
Quanto a Scrat... probabilmente sta ancora cercando di recuperare la sua ghianda. Benvenuti nel mondo preistorico di L'ERA GLACIALE, una commedia intelligente, tutta basata sui personaggi, un film d'animazione interamente digitale realizzato dalla Twentieth Century Fox Animation e dal regista premio Oscar® Chris Wedge. Wedge ha vinto l'Oscar® per il cortometraggio animato "Bunny", i cui effetti così realistici hanno dato al film un look tutto particolare, un naturalismo quasi organico.
Wedge, uno dei fondatori dei Blue Sky Studios, dove sono stati prodotti sia “Bunny” che L'ERA GLACIALE, ha giocato un ruolo determinante nello sviluppo del software di illuminazione che è la caratteristica di questa compagnia. Ora, insieme al suo team di animatori, tecnici e scienziati, egli ha utilizzato strumenti dell'ultima generazione per renderizzare gli ambienti tridimensionali che ci trasportano nel mondo fin qui sconosciuto dell'età del ghiaccio – e ci fanno conoscere questi quattro eroi sotto–zero: Manny "il pesante", cui nella versione originale dà la voce Danny Romano; Sid, "l'agente furbo", che nella versione originale ha la voce di John Leguizamo; Diego, "il doppiogiochista", che nella versione originale ha la voce di Denis Leary... e Scrat, "l'attacco dello squittio".
Secondo Wedge, L'ERA GLACIALE possiede tutti gli elementi – l'azione, l'umorismo, l'avventura e il sentimento. Forse ciò spiega come mai, quando gli è stato chiesto di fornire una descrizione che riassumesse il film, Wedge e i suoi colleghi ne avevano pronte a dozzine. "È una commedia sul pericolo", dice il regista, che altre volte si è riferito a L'ERA GLACIALE come a "Tre mammiferi preistorici e un bambino". Il produttore Lori Forte, che ha sviluppato il soggetto con i dirigenti della Twentieth Century Fox Animation, definisce L'ERA GLACIALE "una storia sulla prima famiglia disfunzionale"; altri membri del team produttivo, invece, lo chiamano un "buddy movie", o addirittura un "road movie" (s'intende, senza l'automobile).
Ma soprattutto, insiste Wedge, L'ERA GLACIALE parla di quattro personaggi, tre dei quali si trovano inaspettatamente a formare una famiglia, mentre il quarto li aiuta, e un'età del ghiaccio scende su di loro come un sipario che si chiude. "Ognuno di questi personaggi è in viaggio per motivi propri, ognuno ha un piano in mente. Trovarsi assieme è qualcosa che nessuno di loro aveva previsto, né di cui pensava di aver bisogno".
Questi personaggi e il rapporto che s'instaura tra di loro formano il cuore e la mente di L'ERA GLACIALE. La prima volta che entra in scena Manny, questo massiccio mammuth lanuginoso sta avanzando controcorrente rispetto all'ondata di creature che migrano verso il sud, in fuga dall'avanzata della glaciazione. "Manny è una creatura solitaria, un vagabondo errante", dice Wedge. "Si dirige a nord solo perché tutti gli altri vanno verso sud". Aggiunge Ray Romano: "Manny è un po' un misantropo, non gli piace il prossimo né ha tempo da dedicargli. Ma questa esteriorità così scorbutica nasconde in realtà un cuore d'oro. Ed è una creatura di principi, tant'è che quando incontra Sid, il cucciolo d'uomo e Diego, sente di doverli aiutare".
Romano, popolarissimo nelle abitazioni degli Stati Uniti per il suo show del lunedì sera, "Everybody Loves Raymond", ha giocato un ruolo–chiave nel far emergere queste caratteristiche del personaggio, cui ha dato la voce nell'edizione originale. "Abbiamo scelto gli attori, compreso Ray, secondo la loro sensibilità e le loro caratteristiche", spiega Lori Forte. "Ray ha una grande voce brillante, con un cinismo ammiccante in sottofondo che è stato fondamentale per dar forma al personaggio di Manny. È una voce al tempo stesso amabile e bisbetica, secca e acuta".
Ma per quanto addestrata possa essere la voce di un attore, ci vuole ben altro per creare "l'interpretazione" di un personaggio animato. E con Manny, il team dei Blue Sky ha trovato pane per i suoi denti. Le dimensioni e le caratteristiche del mammuth – compresa la lunga zanna che gli copre il muso, per non parlare dell'abbondante pelliccia – lo hanno reso uno dei personaggi più difficili da animare. Spiega Peter de Sève, animatore dei personaggi: "La pelliccia aumenta la quantità dei dettagli necessari a rendere l'immagine. Un mammuth lanuginoso non è semplicemente un elefante con dei lunghi peli: qui avevamo a che fare con una creatura che non era mai apparsa in forma di animazione. Dovevamo decidere come far cadere la pelliccia, la forma dei viticci, e immaginare tutta una serie di nuove concatenazioni di forme".
Un tipo diverso di rapporto è quello tra Manny e Sid, il bradipo dalla pigrizia terminale che si unisce a Manny – a dispetto della grande riluttanza di quest'ultimo – in un viaggio che nessuno di loro si aspettava d'intraprendere. "Manny vede Sid come la sua spina nel fianco", dice Ray Romano, "anche se alla fine trova qualcosa in lui. Sid porta alla luce il meglio che c'è in Manny: è un po' come un rapporto tra fratello maggiore e fratello minore".
Gli scherzi eccessivi di Sid, uniti alle qualità che 1o rendono così amabile, fanno di lui il centro comico del film. "Sid è probabilmente tutto ciò per cui i bradipi hanno la loro fama", nota Chris Wedge. "È un pigrone che sa che sta per diventare il pranzo di qualcuno, a meno che non si trovi un fratello maggiore, una guardia del corpo: è questa la ragione per cui si avvinghia a Manny". Per la versione originale, i realizzatori hanno scelto come voce di Sid l'attore John Leguizamo. "John ha una cadenza molto veloce, da ragazzo di strada, che è stata di grande aiuto per rendere vivo Sid", dice la Forte.
Leguizamo si è preparato per questo ruolo guardando videocassette di mammiferi arborei e dal lento incedere. Abbastanza prevedibilmente, non si è trattato di un'esperienza propriamente eccitante. "I bradipi si muovono molto, molto, molto lentamente...", dichiara l'attore.
Più utili sono stati forse per Leguizamo i bozzetti del personaggio che gli sono stati forniti dai realizzatori, insieme ad un modello in argilla e ad alcune elaborazioni al computer, che l'hanno aiutato ad immaginare una voce e una tonalità emotiva per Sid. Dopo aver provato circa trenta diverse voci, Leguizamo alla fine ha trovato che la soluzione era molto più vicina di quanto pensasse. "Alla fine Sid è venuto fuori abbastanza simile a me", dice Leguizamo, "forse solo con una voce leggermente più alta ed animata della mia". Leguizamo ha dato a Sid una pronuncia blesa, avendo saputo che i bradipi accumulano il cibo in bocca, al pari delle tamie e degli scoiattoli. Dice Meledandri: "Sapevamo quale aspetto avesse Sid, e che il suo ruolo sarebbe stato quello con le maggiori potenzialità comiche, ma non avevamo idea di che voce avesse. Non solo John ha lavorato con Chris per creare la voce, ma gli ha dato anche la sua personalità e la sua anima".
Per l'innata lentezza dei bradipi, e per rendere Sid visualmente complesso ed affascinante, gli animatori della Blue Sky si sono presi alcune libertà artistiche. "Abbiamo conferito a Sid molta flessibilità", spiega Wedge. "Si può piegare, girare e agitare. Parla velocemente e, al contrario dei veri bradipi, si può anche muovere rapidamente. Ma per restare fedeli ai fratelli reali di Sid, abbiamo fatto sì che risparmiasse le energie limitando al massimo i movimenti delle sue braccia, conferendogli così una sensazione complessiva di pigrizia".
Il terzo membro di questo strampalato triumvirato, Diego, la tigre dai denti a sciabola, ha in mente un piano che ha più a che fare con la sopravvivenza che con un'improbabile amicizia con un mammuth lanuginoso e un bradipo. Come Manny, Diego ha un'apparenza burbera, che nasconde un cuore che ancora non ha mai mostrato agli altri. "Non ha mai saputo cosa sia una famiglia, o degli amici", dice Wedge, che ha immaginato Diego e le sue compari tigri come una fazione militante di animali che stanno cercando di capire come fare a sopravvivere alla glaciazione. "Li abbiamo trattati come un'unità combattente".
Con la scelta di Denis Leary per la voce di Diego nell'edizione originale di L'ERA GLACIALE, i realizzatori hanno ancora una volta trovato un'unione perfetta tra voce e personaggio. "Come molti dei personaggi che interpreta, Denis ha un'apparenza burbera, ma si capisce benissimo che dietro c'è un grande sentimento", dice Wedge dell'attore noto per il suo straordinario impegno nella beneficenza a favore dei Vigili del Fuoco e di altre forze dell'ordine. "Denis ti fa capire subito che Diego è un 'duro' con un cuore d'oro di cui nemmeno lui stesso si rende conto".
Avendo dato la voce a Francis, la signora delle formiche in "A Bug's Life – Megaminimondo", Denis Leary aveva una certa esperienza dei film di animazione. Egli tuttavia considera L'ERA GLACIALE come una nuova direzione per sé all'interno di questo genere cinematografico. "Per anni", commenta, "un'intera generazione di bambini, compresi i miei, mi ha conosciuto come formica. Perciò ho pensato che sarebbe stato divertente – e più vicino alla mia vera personalità – essere una tigre dai denti a sciabola. Per Diego, si sono basati un po' sulla mia personalità", aggiunge ridendo, "sapete cosa intendo – temuto dagli uomini, adorato dalle donne. Beh, tranne che per i denti a sciabola".
Secondo il co–regista Carlos Saldanha, Diego è stato il personaggio più difficile da animare, specie per quanto riguarda la gamma dei suoi movimenti. "Diego può essere molto veloce, e questo lo facciamo vedere", dice Saldanha. "Lo vediamo anche in alcune pose estreme. Al tempo stesso, può essere molto contenuto, ed esprimersi solo con le espressioni del muso".
Secondo il produttore esecutivo Meledandri, il lavoro dell'ideatore dei personaggi, Peter de Sève, è stato decisivo per renderli vivi e reali. "Siamo stati molto fortunati ad avere la collaborazione di Peter anche durante tutta la produzione", dice Meledandri. "Ciò ci ha consentito di conservare l'integrità del progetto originario man mano che i personaggi attraversavano le fasi della modellazione, dell'impostazione e poi del l'animazione".
Diego, Manny e Sid, insieme al loro "carico" – il cucciolo d'uomo Roshan – formano insieme la prima famiglia disfunzionale dell'era glaciale. Ma c'è anche un altro personaggio che, sebbene non faccia parte di questa dinamica familiare, gioca un ruolo–chiave nell'ambiente che li circonda, aggiungendo una buona dose di divertimento irresistibile.
Gli autori hanno creato infatti Scrat, un incrocio tra un topo e uno scoiattolo (Wedge si riferisce a questo personaggio anche definendolo "uno scoiattolo dai denti a sciabola"), da principio per dare una presenza all'era glaciale in sé. "Pensavo che se dovevamo fare un film sull'era glaciale", spiega Wedge, "l'era glaciale dovesse in qualche modo essere un vero e proprio personaggio.
Abbiamo deciso che il modo migliore era di scatenarla contro uno degli animali che l'avrebbero potuta abitare. Perciò abbiamo inventato lo sfortunato Scrat".
E Scrat è davvero sfortunato. Tutto ciò che desidera è seppellire una ghianda, come gli scoiattoli fanno in inverno (e l'era glaciale non è forse l'inverno ultimo?). Ma mentre Scrat cerca di incastrare la ghianda in un ghiacciaio, inavvertitamente mette in moto la glaciazione rompendo il ghiaccio e facendo muovere il ghiacciaio. Ha così inizio un folle inseguimento, in cui Scrat viene rincorso nel vasto paesaggio preistorico da pezzi di ghiaccio estesi per chilometri, mentre cerca di recuperare la sua ghianda.
Questa scena, che apre L'ERA GLACIALE, non solo dà la scala e l'ampiezza delle meraviglie naturali che circondano i personaggi, ma stabilisce anche il tono del film. Man mano che la produzione andava avanti, Scrat è divenuto uno dei personaggi più amati dal pubblico – che l'ha conosciuto nei primissimi trailers del film –, oltre che dagli stessi realizzatori. "Lo abbiamo fatto spuntar fuori ciclicamente", dice Wedge, "in una situazione pericolosa dopo l'altra, sempre con il suo disperato tentativo di seppellire quella ghianda".
Per renderlo ancora più vivo, Wedge ha dato al personaggio anche il suo talento vocale. Sebbene questa creatura non parli mai, i suoi molti grugniti e gemiti, opera del suo creatore, rendono la sua "voce" espressiva e buffa.
Il fatto che fosse Scrat ad innescare la glaciazione è stato solo il primo passo – la punta dell'iceberg, per dir così – nella creazione dell'ambiente del film. Dall'alba della storia della Terra, ci sono state varie glaciazioni – periodi in cui spessi strati di ghiaccio hanno ricoperto vaste zone di territorio, rimodellando drasticamente le caratteristiche e la forma di interi continenti. Un gigantesco ghiacciaio che avrebbe potuto avvolgere nel ghiaccio metà del globo ha avviluppato intere foreste tropicali lussureggianti, chiudendo un'era geologica ed aprendone un'altra.
L'era glaciale del film rappresenta un mondo scomparso ventimila anni fa. "L'era glaciale mi sembrava un'epoca interessante in cui ambientare il film, perché è un mondo per noi assolutamente alieno, in cui era perciò possibile dar libero sfogo alla nostra immaginazione", dice Wedge.
Se l'immaginazione è stata sovrana, gli autori hanno però voluto che la loro era glaciale avesse anche un fondamento di realtà. Per capire quell'epoca, si sono rivolti quindi ad uno dei pochi luoghi che conservino reperti di quell'era geologica, l'American Museum of Natural History di New York. Qui hanno trascorso moltissime ore a studiare le ossa dei mammuth lanuginosi, a consultare centinaia di volumi e ad interrogare i maggiori palentologi ed archeologi.
Questi scienziati, sebbene comprensivi delle libertà espressive rese necessarie dal racconto della storia, hanno insistito che una specie già vista in moltissime altre pellicole non apparisse almeno in L'ERA GLACIALE. "Ci hanno detto, "Prendetevi tutte le libertà che volete", ricorda Wedge, "ma per favore diteci che almeno in questo film non ci saranno i dinosauri!", dato che i dinosauri dell'era giurassica si erano estinti 350 milioni di anni prima. "Li abbiamo rassicurati sul fatto che non ce ne sarebbero stati".
Gli autori hanno ambientato L'ERA GLACIALE nell'America settentrionale, il che ha dato i riferimenti culturali e musicali del film, nonché l'Art Direction, la tavolozza dei colori, e l'illuminazione. Il software d'illuminazione usato nel film, noto come Ray Tracing, imita alla perfezione le infinite sfumature della luce d'ambiente, dando ai personaggi di L'ERA GLACIALE un aspetto estremamente realistico, organico, e lo stesso ai suoi straordinari panorami. Wedge e il suo team hanno utilizzato anche il Ray Tracing per gli straordinari scenari della luce nel film, ad esempio il modo in cui la luce si propaga attraverso le pellicce degli animali, con le ombre di ciascun singolo pelo.
Spiega Wedge: "Il Ray Tracing simula la complessità della luce reale, imitandone la matrice di colori ed ombre che ciascuno di noi vive ogni giorno. È una sorta di fotografia digitale che ci consente di utilizzare i computer allo stesso modo in cui un fotografo usa la macchina fotografica, trasformando ciò che si vede sullo schermo in qualcosa di più emozionante, invitante e tangibile".
Le tecnologie utilizzate dalla Blue Sky in L'ERA GLACIALE vanno comunque al di là del Ray Tracing. Anche sistemi di tipo particellare (nella renderizzazione delle pellicce, dei fenomeni atmosferici e dei panorami, in modo che diano la sensazione della profondità e delle dimensioni), volumetrico (il vapore che si alza dall'acqua) e di dinamica dei fluidi hanno avuto la loro importanza per la straordinarietà di questa pellicola.
A dispetto di queste diavolerie tecnologiche, gli autori non hanno mai sottovalutato il valore della vecchia matita e del foglio di carta. "Ricorrevamo spesso alla matita per farci rapidamente un'idea", dice Wedge. "È sempre il sistema più veloce, che ci permetteva di fissare subito su carta alcune emozioni".
Altrettanto importanti sono stati i modelli in argilla, perfette rappresentazioni in 313 dei personaggi che sarebbero stati poi scannerizzati dai computer della Blue Sky, creando una versione digitale tridimensionale delle sculture. Agli animatori spettava poi di collocare il personaggio nel tempo e nello spazio, creando un dato movimento (ad esempio il tremolio del grasso) e, in ultimo, l'interpretazione del personaggio.
Mentre questo processo produttivo così complesso, lungo e ambizioso volge al termine, Chris Wedge riflette sulle sue speranze per L'ERA GLACIALE. "Questo film ha qualcosa per ciascun tipo di pubblico – azione, umorismo, avventura e sentimento –, il tutto in un contesto di fantasy mai visto prima. Il pubblico si aspetta la commedia, i colori, il divertimento e l'azione che fanno parte di quasi tutti i film animati. Ma credo che il sentimento e l'azione presenti in L'ERA GLACIALE li sorprenderà. Soprattutto, spero che li farà sentire bene".