Sandrone-Claudio Bisio doppio come Jeckyll

Con una grande partecipazione di Borgnine

Testata
La Repubblica
Data
3 febbraio 2006
Firma
Paolo D'Agostini
Immagini
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TRATTO dal secondo dei quattro romanzi "noir alla milanese” che Sandrone Dazieri ha dedicato al personaggio – tra private eye, buttafuori e guardia del corpo – che come lui si chiama Sandrone ma gli amici chiamano Gorilla, a dargli una grattatina il film (come il libro, Einaudi) si rivela un'autobiografia personale, generazionale, cittadina. Tanto Sandrone personaggio che Sandrone autore (da Cremona classe '64; cuoco, militante dei centri sociali, collaboratore del Manifesto, fondatore con la "banda Salvatores" della collana Colorado Noir, responsabile dei Gialli Mondadori) affondano le loro radici nella controcultura di una molto identificabile sinistra radicale lombarda. Era un'impresa ridurre ad accettabile misura di film un intreccio sovrabbondante e tortuoso, una scrittura generosa ma debordante e barocca. Lo stesso romanziere si è auto-ridotto stringendo, eliminando, riassumendo più personaggi in uno. Ma il risultato resta un po' faticoso da seguire. Anche se la cura del regista e del direttore di fotografia esordienti è pulita, corretta, brillante. Anche se si è trovato inventivamente il modo di risolvere il problema di rendere la schizofrenia del personaggio, uomo dalla doppia personalità come il dott. Jekyll. Anche se Claudio Bisio aderisce come un guanto e si dimostra attore di valore, e attorno a lui si affiatano bene Stefania Rocca, GigioAlberti, Antonio Catania. Pregiata partecipazione di un grande, Ernest Borgnine.